PSICOPEDAGOGIA DEI LINGUAGGI (BRIGANTI)
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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO

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Messaggio  Elvira Rosa Romano Mar Nov 17, 2009 10:22 am

La professoressa ci ha invitato ad immaginare la nostra giornata-tipo. Ho sempre pensato che la mia giornata fosse piuttosto "piena" (mi sveglio di primo mattino ed esco poco dopo; raggiungo l'università con l'auto o con i mezzi pubblici; nel pomeriggio rientro a casa ma, spesso poco dopo, esco di nuovo) ma non ho mai riflettuto sulle difficoltà che incontrerei, se fossi una persona disabile: effettivamente potrebbe risultarmi difficile anche solo uscire da casa (abito ad un 2° piano ma l'ascensore non è abbastanza capiente per una carrozzella), per non parlare delle difficoltà che incontrerei dovendo viaggiare con i mezzi pubblici (treno, metropolitana e funicolare) o nelle semplici azioni quotidiane, quali attraversare la strada o camminare sul marciapiede.
Tutti dovremmo essere maggiormente sensibilizzati sulle esigenze dei disabili. Potrebbe essere interessante organizzare delle giornate in nome della disabilità con una sorta di "scambio di condizioni": persone non disabili dovrebbero provare per qualche ora cosa significa, ad esempio, non avere l'uso delle gambe. Probabilmente, in tal modo, un numero sempre inferiore di automobilisti parcheggerebbe la propria auto in posti riservati ai disabili o davanti allo scivolo di qualche marciapiede. Inoltre, la comunità in generale si renderebbe "davvero" conto della necessità di servizi specifici (e funzionanti) per tutti coloro che non possono vivere una vita "normale" spesso a causa della negligenza di molti di noi.
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Messaggio  vastarella.fiomena Mar Nov 17, 2009 12:00 pm

Buongiorno , vi descrivo un po la mai giornata :
mi sveglo circa alle 8:00 dopo aver fatto colazione rassetto un po la mia camera , studio e verso le 12:00 esco per andare all'uni ,per arrivarci prendo la macchina la poso al parcheggio poi prendo la metro e la funicolare ,di corsa arrivo in aula (di solito al 5 piano) seguo il primo corso poi il secondo verso le 3:00 vado via per andare a lavoro rifaccio tutto il percorso fino al parcheggio dove trovo la mia macchina che dopo circa 20 minuti mi porta a lavoro , resto a lavoro fino alle 21:00 , arrivo a casa circa alle 21:30 dove mi raggiunge il mio fidanzato ceniamo insieme e dopo cena guardiamo la TV verso le 23:00 liu va via e io mi preparo per andare a letto . Per un disabile sarebbe una giornata piena di ostacoli e molto probabilmente non riuscirebbe a fare nemmeno la meta delle cose che faccio senza aiuto . Anche se la mia giornata e nu po frenetica ringrazio il cielo che ho la possibilita di fare tutto questo senza dipendere da nessuno .

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Messaggio  simona falco Mar Nov 17, 2009 12:58 pm

Svegliarmi di mattina alle 7.30, con la voglia irresistibile di non svegliarmi. Lavarmi,pettinarmi, vestirmi, truccarmi con la voglia irresistibile di cancellare il mio corpo e la mia faccia assonnata dallo specchio. Esco e corro all'università , con la voglia irresistibile di interrompere il tempo...di far sparire tutto ciò ke mi circonda(traffico,sopratutto) per agevolare il mio arrivo in facoltà. Arrivata , seguo i corsi , ripercorro la stessa strada(tra pulmann,metropolitana e treni) per ritornare a casa. Poi pranzo,studio ed esco per un pò , giusto il tempo di un buon caffè e chiacchierare con qualche amico. Se un disabile dovesse fare il mio stesso percorso, incontrerebbe innumerevoli difficoltà.La problematica non deve essere pensata solo riguardo a persone con difficoltà di deambulazione o con altri difetti fisici, ma a tutti coloro che anche per motivi di età o di eventi occasionali , si trovano nelle condizioni di non poter usare una scala, una semplice maniglia, un ascensore, un servizio igienico. Le costruzioni, pertanto debbono essere costruite senza barriere architettoniche, troopo spesso muri invalicabili che impediscono la vita di relazione ai disabili permanenti e agli occasionali.

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Messaggio  Admin Mar Nov 17, 2009 1:14 pm

vi ringrazio perchè avete compreso esattamente lo spirito di rilettura della vostra giornata da un punto di vista altro al quale facevo riferimento. complimenti a tutti.
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Messaggio  rossella maria valeria vi Mar Nov 17, 2009 1:36 pm

La mattina mi sveglio alle 7.00;dopo una veloce colazione,mi lavo e mi vesto e alle 8.45 prendo il treno,metropolitana e funiculare per arrivare all'università.Dopo aver letto sullo schermo, le aule dove si seguono i corsi,mi dirigo verso di esse prendendo l'ascensore.Tra una pausa e l'altra, faccio qualche spuntino dirigendomi verso il bar dell'università,al quale si accede solo percorrendo scale molto strette.Terminate le lezioni rifaccio lo stesso tragitto;verso le 16.00,se sono fortunata a non perdere il treno,arrivo in stazione e a piedi torno verso casa.Comincio a studiare verso le 17.00 e finisco quando la mia concetrazione va scemando.Verso le 21.00 ceno con mia madre e mio fratello,e tra un boccone e l'altro ci raccontiamo le nostre rispettive giornate.. dopo cena mi incontro con gli amici, alternandoci le nostre serate tra qualche uscita o ancora qualche partita a burraco. cheers
A volte quello che per noi può risultare semplice quotidianità,per un diversamente abile,ogni piccolo gesto potrebbe rivelarsi un ostacolo...troppo impegnati dalle nostre azioni,nn ci guardiamo intorno e non sempre apprezziamo la nostra "piccola grande fortuna".

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Messaggio  MARIAGRAZIA GRIMALDI Mar Nov 17, 2009 2:33 pm

CIAO.....
LA MIA GIORNATA, DA QUANDO 40 GIORNI FA HO AVUTO UNA BIMBA è FRENETICA, MI ALZO PRESTISSIMO FACCIO LE FACCENDE E STO DIETRO A MIA FIGLIA TRA PANNOLINI, POPPATE E PIANTI. QUANDO LEI DORME NE APPROFITTO PER STUDIARE E QUANDO DEVO VENIRE ALL'UNIVERSITà MI TIRO IL LATTE CON LA TIRALATTE E LASCIO LA BIMBA A MIA MADRE.....I MEZZI PUBBLICI FANNO SEMPRE RITARDO E COSì MI RITROVO SEMPRE A CORRERE PER PRENDERE QUESTO O QUEL BUS!
correre...correre......correre, questa oggi più che mai è la mia vita, ma per un disabile vivere in una casa piccola come la mia, dove in bagno si entra uno alla volta, sarebbe possibile? NO e correre dietro ad autobu? scendere a due a due le scale per prendere al volo la funicolare? NO portare il carrello al supermercato strapieno di cose perchè le possibilità di uscire sono poche? NO
SE NEL MIO "orologio" ci sono tante difficoltà alleggerite dalle mie capacità motorie non oso immaginare che incubo debba essere per un disabile vivere in un paese che non è attento alle sue necessità......provate ad uscire con un passeggino, è praticamente un impresa ardua, non ci sono discese nei bus, nei palazzi, nelle funicolari, per strada, per salire su un treno....MA DOVE VIVIAMO??? FIGURIAMOCI SE IO DA MAMMA PENSO QUESTO COSA DEBBA PENSARE UN DISABILE!!!

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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO - Pagina 3 Empty disabilità e maternità

Messaggio  Teresa Schettini Mar Nov 17, 2009 3:03 pm

La mia giornata ruota intorno ai miei due bambini ... e penso:
come una disabile vive la maternità?
A volte, c'è l'impossibilità per una persona diversamente abile di portare avanti una gravidanza. Sia per i medicinali che assume, sia per la menomazione fisica. Altre volte, invece, ci sono persone diversamente abili (esempio postumi di polio) che scegliendo la maternità sono costrette alla sedia a rotelle. Allora mi chiedo, come fanno???

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Messaggio  angela grammaldo Mar Nov 17, 2009 3:57 pm

Se ripercorro la mia giornata tipo e provo ad immaginare un disabile che compie le mie stesse azioni, le lancette dell'orologio si fermano presto...
- nell'ascensore, ristrutturato di recente, ma con un raccoglitore di monete posizionato ad un'altezza improponibile;
- nel supermercato dove faccio la spesa;
- all'asilo nido dove accompagno mio figlio;
- nella metro su cui salgo per raggiungere l'università;
- nel bar dove prendo un caffè;
- nel cinema dove guardo un film (che magari parla di barriere architettoniche...!)
- ...
- ...
- ...

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Messaggio  soreca elena Mar Nov 17, 2009 4:21 pm

ciao a tutti sono Elena,
la mia giornata inizia presto verso le 6,00 del mattino quando mi sveglio per riordinare casa e preparare la colazione per la mia famiglia. Leggendo i commenti delle mie colleghe posso affermare anch'io che non potrei svolgere tutte le mie attività se avessi un problema motorio. Abito a Benevento e per venire a Napoli cambio molti mezzi dal treno, all'autobus, alla metropolitana.....non oso immaginare come cambierebbe il mio viaggio se dovessi usare una carrozzina!!! Sono rimasta sconvolta dai video sulle barriere architettoniche e mi sono resa ancora più conto di come deve essere difficile svolgere attività quotidiane che noi diamo per scontato.

soreca elena

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Messaggio  Claudia Conte Mar Nov 17, 2009 5:01 pm

La mia giornata comincia alle 6:30,doccia, colazione e poi subito in macchina o pullman per raggiungere il porto e prendere un aliscafo che mi porti a Napoli (poichè vengo da Ischia). Dopodichè prendo la funicolare per raggiungere l'università e dopo i vari corsi, faccio il percorso inverso per ritornare a casa. La giornata è molto frenetica e stressante: "una continua corsa per non perdere le concidenze dei vari mezzi di trasporto". Sicuramente per una persona disabile tutto ciò sarebbe impensabile, potrebbe riuscirci, ma con ancora più sacrifici e determinazione, e solo se potesse contare sull'aiuto costante di un altra persona
che agevoli i vari spostamenti.

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Messaggio  Falso Margherita Mar Nov 17, 2009 6:08 pm

DALLA MATTINA APPENA CHE MI ALZO ,NELL'ANDARE IN BAGNO , NEL VESTIRMI NEL PRENDERE IL PULMAN E IL TRENO PER RECARMI ALL'UNIVERSITà. SAREBBE VERAMENTE IMPOSSIBILE FREQUENTARE L'UNIVERSITà.
PURTROPPO MOLTE VOLTE, LE PERSONE PRIMARIE ALL'INTERNO DELLA SOCIETà COME I SINDACI, PUR AVENDO A DISPOSIZIONE UN BUGET DA UUTILIZZARE PER LE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI, VIENE USATO A LORO PIACIMENTO , E COME AL SOLITO LE PERSONE CHE HANNO PIù BISOGNO Nè PAGANO LE CONSEGUENZE .
"IL CANE MORDE SEMPRE ALLO STRACCIATO" POICHE TALI PERSONE NON VENGONE Nè ASCOLTATE Nè RISPETTATE E Nè AIUTATE IN NESSUN MODO .
FREQUENTARE QUESTO CORSO IN PRIMA PERSONA MI SONO RESA CONTO QUANDO SIA DIFFICILE VIVERE ALL'INTERNO DI UNA SOCIETA PER UNA PERSONA DIVERSAMENTE ABILE.

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Messaggio  Marta Carota Mar Nov 17, 2009 7:16 pm

Descrivo la mia giornata tipica per andare all'università...
premetto che per prendere il pulman che mi porta a napoli devo per forza percorrere 27 chilometri con la macchina. Il pulman parte alle 6:15 quindi mi sveglio alle 5, mi lavo, faccio colazione,preparo la borsa. Nel compiere queste azioni sono molto frettolosa per paura sempre di perdere il pulman a causa dei possibili camion che incontrerei lungo il tragitto.(sicuramente un disabile ci metterebbe il doppio del mio tempo per prepararsi, non potrebbe scendere neanche le scale di casa, non potrebbe portare la macchina quindi dovrebbe essere sempre accompagnato da qualcun altro e inoltre si troverebbe in difficoltà nel salire e scendere dal pulman). Question Come arrivare da piazza Garibaldi all'università? per un disabile sarebbe un gran problema... metropolitana funicolare o pulman che prenda incontrerebbe degli ostacoli o comunque dovrebbe sempre farsi aiutare da qualcuno...stessa cosa per il ritorno... Ho provato a descrivere una mia giornata tipica per andare all'università pensando a un disabile, ma anche se vorrei uscire di casa(sempre pensando a un disabile)solo per andare al bar a prendere un caffè come si fa???!!!! Shocked

cara Marta,
la tua riflessione, come tutte le altre, analizza la tua giornata comparandola a quella di un disabile. ti chiedi oltre alla giornata tipo come si comporterebbe un disabile al bar ecc. Presto avremo un ospite che potrà rispondere alle nostre domande. QUindi non mancare questa settimana! la docente
Marta Carota
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Messaggio  annarosaria imperato Mar Nov 17, 2009 9:19 pm

sveglia ore 6,30: mi sveglio, mi lavo, mi vesto,vado all'uni in treno
ore 17: torno dall'uni con il treno, dopo aver seguito corso e varie attività
ore 18-20: palestra
ore 20-21: mi lavo, piagiama, ceno
ore 21-23: guardo un film
ore 23: notte a tutti!
riflettevo...
scrivendo man mano, mi è venuta in mente una disabilità come la cecità (più che una paralisi) e pensavo che per quanto oggi le tecnologie permettano ai non-vedenti di svolgere gran parte di queste attività, essi necessitano nella maggior parte dei casi di un accompagnamento; difficilmente potrebbero praticare sport, guardare un film e svolgere qualsiasi altra attività quotidiana in assoluta autonomia. Ci sono tantissime barriere architettoniche da superare, sia di tipo fisico che sociale. Ci sono tante strutture che non permettono queste persone di non frequentare nemmeno un posto come l'università..fortunamente non è il nostro caso!


Ultima modifica di annarosaria imperato il Sab Nov 21, 2009 7:09 pm - modificato 2 volte.
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Messaggio  Landa Teresa Mar Nov 17, 2009 9:22 pm

buonasera a tutti ,ecco vi descrivo la mia giornata tipo:
l'orologio suona alle 7 e subito un balzo si comincia la corsa , colazione con i bambini ,ne ho due , doccia trucco e giù per le scale corro a prendere la macchina e vado all'università ,qui tra i mille problemi se riusciamo a parcheggiare tra traffico e lavori stradali ci rechiamo in aula. dopo i corsi si fa ritorno a casa dove tra impegni familiari e di studio riprende la mia vita frenetica fatta di mille cose e mille gesti.Questa estate a causa di un banale intervento ho vissuto un'esperienza diversa : quella di non riuscire a camminare da sola e senza l'aiuto di un'altra persona.Mi sono vista cadere il mondo addosso e la mia stessa casa rappresentava per me una barriera .Ora provo a pensare alle persone che vivono questo disagio quotidianamente e che devono rassegnarsi ad una vita fatta di rinuncie e di ostacoli deve essere veramente terribile .....BUONAFORTUNA A TUTTI....
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Messaggio  annarosaria imperato Mar Nov 17, 2009 9:31 pm

leggevo un po' i diversi interventi...e notavo che noi tutti abbiamo più o meno fatto riferimento a disabilità molto gravi come le paralisi o simili..ma abbiamo mai riflettuto su un "semplice" disturbo dell'apprendimento come la dislessia? un disturbo che può tasformarsi in un incubo se sottovalutato e che in ambito scolastico può creare notevoli difficolà...che può mettere il "disabile" nella condizione di vivere un vero dramma sociale.
in realtà il mio era solo un pensiero...che fa da invito a non dimenticare "semplici" disabilità che possano davvero creare forti situazioni di svantaggio!


Ultima modifica di annarosaria imperato il Sab Nov 21, 2009 7:07 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Sara Gribaudo Mar Nov 17, 2009 9:43 pm

La mia giornata tipo inizia così: ore 6:45 c'è la sveglia....faccio la doccia,mi preparo,esco di casa(e già ci sono i primi inconvenienti perchè la casa è a 2 piani e anche per uscire ci sono delle scale)
Prendo il motorino e vado all'università (come farebbe una persona disabile??.....sicuramente con altri mezzi e quindi molto tempo in più impiegherebbe)
seguo i corsi fino a ora di pranzo solitamente (e all'università ci sarebbero dei problemi per spostarsi di qua e di la,anche se non molti)
torno a casa( sempre in motorino ??!!) .....rifaccio le scale,salgo e scendo (???!!!)
guardo la tv,sto un po davanti al pc.....eventualemte esco per vari motivi (di nuovo le scale!)
la sera ceno....guardo la tv e poi vado a dormire!
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Messaggio  Antonietta Arbucci Mar Nov 17, 2009 10:16 pm

Ora vi racconto una mia giornata tipo:la mia sveglia suona alle 6:00, faccio una doccia, una colazione velocissima ed esco di casa verso le 6:45.Entro in macchina di mio padre che mi accompagna alla stazione di Baiano (che dista da casa mia circa 3/4 Km), salgo sul treno, prendo posto e dopo un'ora arrivo a piazza Garibaldi, prendo la metropolitana e scendo a Montesanto dove prendo la funicolare e dopo un tratto a piedi arrivo all' università verso le 8:50.Salgo le scale e mi reco in aula(io non prendo l'ascensore per paura). Alle 17:30 ripercorro tutto il percorso al contrario,arrivo a casa verso le 19:30,il tempo di una doccia e di cenare,poi studio un pò e verso le 22:30 vado a letto. Mentre ripercorrevo le tappe della mia giornata tipo, mi sono resa conto che una persona con difficoltà non riuscirebbe a trascorrere una giornata simile alla mia in quanto incontrerebbe numertosi ostacoli.

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Messaggio  concetta la rocca Mar Nov 17, 2009 10:31 pm

MI SVEGLIO ALLE 7.30 FACCIO COLAZIONE, MI LAVO E CORRO A LAVORO PRESSO UNA SCUOLA NELLA MIO PAESE CHE RAGGIUNGO A PIEDI. ALLE 13.30 TORNO A CASA PRANZO SISTEMO UN PO' LA MIA CASA E ACCUDISCO PER QUALCHE ORA MIA NONNA 92ENNE, DALLE 17.00 ALLE 19.00 STUDIO, POI PPREPARO LA CENE , CENO E LA SERA A VOLTE ESCO CON GLI AMICI. UNA PERSONA PARAPLEGICA NON POTREBBE MANGIARE, LAVARSI E CORRERE A LAVORO AUTONOMAMENTE, NON POTREBBE OCCUPARSI E ACCUDIRE UN'ALTRA PERSONA E DECIDERE DI USCIRE O MENO CON GLI AMICI IN QUANTO DOVREBBE ORGANIZZARSI E NON POTREBBE DECIDERE IMPROVVISAMENTE COSA FARE. .......QUANTO SONO FORTUNATA.....
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Messaggio  Liguori Laura Mar Nov 17, 2009 10:45 pm

In aula abbiamo riflettuto sulla nostra giornata tipo dall'alba al tamonto: la mia giornata inizia solitamente alle ore 6 e 30 e successivamente a doccia e colazione esco di casa per raggiungere l'università. Faccio un pò d strada a piedi per arrivare alla stazione della circumvesuviana e dopo aver preso anche metropolitana e funicolare giungo all'università spostandomi da un'aula all'altra durante la mia permanenza che di solito è fino alle 17. Con molta fretta al termine delle lezioni ritorno a casa prendendo funicolare,pulman e la circumvesuviana. Tornata a casa solitamente vado in palestra o alla sede della Croce Rossa dove sono volontaria. Mi rendo conto che molte delle azioni da me svolte durante la giornata per una presona disabile possono non essere così semplici.Già all'uscita dal parco dove abito avrebbe avuto delle difficoltà in quanto sono presenti delle scale e non una pedana.Altro problema si presenta nel momento in cui si arriva alla circumvesuviana di Cercola perchè priva di sottopassaggi e per raggiungere il binario opposto ci sono due rampe di scale.Lo stesso vale per p.zza Garibaldi e la stazione di Montesanto.Anche all'interno dell'università possono esserci difficoltà poichè tutti noi sappiamo che l'ascensore arriva solo al 4 piano e il disabile potrebbe aver bisogno di raggiungere le aule Vincenziane.Questo tipo di problemi per le persone disabili si presentano con continuità.Anche andare a mangiare una semplice pizza o andare in banca potrebbe essere un ostacolo per loro ma noi non ce ne rendiamo conto perchè tutto questo può sembrarci scontato quando non lo è affatto.
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Messaggio  valentina ricciardi Mar Nov 17, 2009 11:15 pm

Io sono d'accordo con tutte voi. dobbiamo ritenerci fortunate rispetto a tante persone disabili che hanno una volontà sconfinata, ma che si trovano ostacolate dalle barriere che la società non abbatte, affinchè possano sentirsi persone libere di esprimersi e di muoversi negli spazi comuni.
La mia giornata, come le vostre, è fatta di tanti momenti ed è ricca di tante attività. io mi alzo la mattina presto intorno alle 7:00, anche una persona paraplegica si alza presto come me. Faccio colazione, mi lavo e mi vesto, tutte cose che può fare una persona disabile. La differenza sta nel fatto che io posso uscire e posso liberamente scegliere di scendere a piedi, di prendere i mezzi pubblici o la macchina; una persona paraplegica ha un terzo di queste mie libertà. Lei non ha la possibilità di scelta, nel miglior dei casi, mentre non ha possibilità proprio di muoversi da casa, nel peggior dei casi. io mi chiedo-: ma se oltre ad essere disabile è anche povera?- La sua vita è finita?! Non ho idea di quanto costino i supporti per facilitare la vita di queste persone.
io ho una grande passione: amo la danza. Due volte a settimana, il martedi e il giovedi alle 20:00 faccio un corso di contact. se fossi nata paraplegica, che fine avrebbero fatto i miei sogni? non me lo so spiegare, perchè forse mi hanno insegnato a non spiegarmelo e a dovermi rassegnare.
E' arrivato il momento di iniziarci a spiegare tante cose e di metterci realmente nei panni e nella vita dei disabili, di entrare al loro posto. dovremmo noi iniziare a ragionare in carrozzella e adattarci noi alle loro esigenze e non far finta che debbano loro privarsi di ciò che già la vita gli ha negato: la libertà di una vita normale e dignitosa!!
I nostri amministratori, i nostri politici e coloro che gestiscono cooperative e soldi per le politiche sociali dovrebbero per un giorno essere costretti a camminare in carrozzella................forse magari i soldi verrebbero finalmente spesi in maniera più corretta!!
Non vogliamo più pietismo, ma concrete iniziative di vita.

valentina ricciardi

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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO - Pagina 3 Empty lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO

Messaggio  Massimiliano Mer Nov 18, 2009 2:32 am

Le mie giornate iniziano e si concludono sempre con orari molto differenti, questo perché la vita è imprevedibile. Sicuramente l’imprevedibilità è una componente molto scomoda per tutti.
In media mi sveglio alle 07:00, la prima tappa è il bagno e poi mi reco in cucina per una ricca colazione . Quando vado in facoltà uso i mezzi pubblici , come il treno, la metro e la funicolare, perché il parcheggio diventa una piccolissima barriera architettonica anche per me. Il mio tragitto è fatto di spostamenti veloci, scale e salite. Arrivato in facoltà guardo il tabellone digitale e mi reco nelle diverse aule dove si svolgono le lezioni.
Tutte queste operazioni richiedono prestazioni fisiche al top, senza calcolare i diversi inconvenienti che si incontrano durante la giornata, come per esempio il cambio treno effettuato in velocità perché magari è stato soppresso e la pioggia che rende tutto più complicato nella nostra città. Tutti questi piccoli inconvenienti sono facilmente superabili da persone che non hanno deficit fisici, ma in condizione di svantaggio tutto diventa veramente triste, visto gli innumerevoli disservizi presenti nella nostra società.
Se lo scopo di questo laboratorio è quello di farci riflettere su queste problematiche, penso che ci sia riuscito in pieno.
Massimiliano Tarantino.

Massimiliano

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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO - Pagina 3 Empty riflessione sulla lezione del 14 novembre:l'orologio

Messaggio  adelina nardella Mer Nov 18, 2009 9:14 am

la lezione di sabato è stata molto interessante, anche se sono tornata a casa con un pò di angoscia. Il filmato che ci ha mostrato l'insegnante, mi ha fatto riflettere sul fatto che la mia vita è molto più agevolata rispetto a quella di una persona con disabilità. Io di solito mi sveglio alle ore 7.00, faccio la doccia, colazione ed accompagno mia figlia all'asilo. Poi mi reco all'università, in macchina, mi fermo al bar con le amiche per prendere un caffè, e poi mi sposto nelle varie aule per seguire i corsi. Alle ore 13.00 torno a casa, preparo il pranzo, ed alle ore 15.00 porto mia figlia al parco giochi, seguendola nei suoi vari spostamenti.... Tutte queste cose io lefaccio con molta naturalezza e disinvoltura , ma potrebbe fare lo stesso una persona con la sedia a rotelle? sicuramente non potrebbe entrare nel parco, in quanto il cancelletto è molto stretto, non potrebbe andare al bar dell'università,perchè dovrebbe salire le scale; ogni suo movimento sarebbe condizionato ed ostacolato dalle barriere architettoniche presenti sul suo cammino.

adelina nardella

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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO - Pagina 3 Empty Orologio

Messaggio  valeriariccio Mer Nov 18, 2009 1:13 pm

Dunque.....la mattina mi sveglio piu' o meno alle 06:30, riordino un po' e verso le 7:30 la colazione. Dopo la doccia studio fino alle 11 poi se c'e' bisogno scendo a fare la spesa a piedi. Risalgo a casa in ascensore cucino,mangio,lavo i piatti intanto ascolto il telegiornale. Alle 14 vado al corso di estetica medica a piedi o con l'autobus e poi un tratto a piedi se sono in ritardo....spesso!!!! Anche qui o faccio le scale o prendo l'ascensore. Alle 18:30 finisco, torno a casa a piedi.Ceno a volte studio altre guardo la tv e di solito verso mezzanotte vado a letto.
Questa e' l'andamento delle mie giornate fino al giovedì. Il venerdi e il sabato le varianti sono l'universita' da raggiungere con metro,un tratto con funicolare e scale. Mentre il sabato pomeriggio raggiungo la stazione in metro per prendere il treno e tornare a casa dalla mia famiglia. La domenica mattina collaboro con un gruppo di non udenti nella preparazione della messa, a volte suono durante le liturgie e dal lunedi ricomincia il giro.
Le difficolta' che affronterebbe un diversamente abile nella mia giornata sono tante e questa, stando spesso a contatto con bimbi non udenti, non e' la prima volta che mi capita di pensarci e capire quanto sono fortunta..
Per cominciare : io abito al 6° piano e l'ascensore del mio palazzo e' strettissimo e non so se una carrozzella ci entrerebbe e poi bisogna prima salire tre gradini prima di potervi accedere; in casa il piano vasca e' rialzato rispetto al resto del bagno, anche qui un gradino; la cucina e' piccolissima e gia' in piedi con delle buste a volte si fa fatica a muoversi per non parlare della lavatrice posta in fondo alla cucina; per accedere ai balconi bisogna scendere un gradino; il telegiornale delle 13 non ha i sottotitoli; a volte i servizi che offrono le metro per i diversamente abili non sono disponibili perche' momentaneamente guasti...dicono!!; il tappeto stradale e dei marciapiedi e' pieno di buche e dislivelli tremendi e infine l'entrata dei pullman e treni delle volte e' altissima e le porte strette e non ci sono ausili.In generale questi sono i problemi se poi penso nello specifico ai non udenti per loro ci sono piu'difficolta' a livello di interazione sociale. Ad esempio la mia parrocchia, precisamente il comune, ha installato degli schermi dove vengono proiettati i testi delle letture liturgiche domenicali e anche dei canti e in occasioni piu' importanti c'e' anche un esperto lis a segnare sull'altare.Purtoppo non sempre e' possibile organizzare il tutto e fino ad ora questo tipo di organizzazione a favore dei sordi non ne ho viste altrove tranne che dietro richiesta e pagamento dei diretti interessati.Questa e' una vergogna!

cara valeria, grazie per il tuo intervento,
il problema degli ipovedenti sarà oggetto del nostro studio molto presto...in modo non convenzionale.
Intanto trovo la tua attività degna di stima e attenzione.
la docente
valeriariccio
valeriariccio

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lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO - Pagina 3 Empty Re: lezione 4: 14 nov. LABORATORIO. l’OROLOGIO

Messaggio  Maria Angela Amato Mer Nov 18, 2009 1:56 pm

Eccomi qui a scrivere la mia giornata tipo... Ogni mattina quando devo seguire i corsi la sveglia è alle 6:30. Faccio colazione, il letto, la doccia, mi vesto ed esco. Io abito in campagna quindi quasi sempre mio padre mi accompagna a prendere il pulman ke mi porta fino a . Scendo dal pulman e funicolare.. Arrivata all'università controllo le aule dei corsi.. Cambio di aule continuo.. Pausa per pranzo veloce, caffè al bar.. studio un pò se c'è un corso più tardi, nel pomeriggio.. E infine torno a casa con i mezzi detti in precedenza. Alla discesa del pulman c'è mio padre o mia madre ad aspettarmi.. Torno a casa, la cena qualche faccenda domestica e poi a dormire.. Exclamation
Ripensando alla mia giornata per un disabile in carrozzella devo dire ke questi nn potrebbe prendere il pulman perchè nn potrebbe salirci :roll:I marciapiedi con motorini ke ci camminano o ke nn hanno le discese.. e poi il disabile al bar nn ci potrebbe salire Question perchè manca l'agevolazione..
Penso ke se la società, anzi, se tutti noi nn ci togliamo dalla testa e dal cuore l'egoismo le barriere nn verranno mai eliminate...


Ultima modifica di Maria Angela Amato il Mer Nov 18, 2009 6:21 pm - modificato 1 volta.

Maria Angela Amato

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Messaggio  simona romano Mer Nov 18, 2009 3:19 pm

00.00 – 01.00 Vado a dormire
06.30 Mi sveglio
06.30 – 08.00 Preparo il caffè per me e la mia famiglia ed il mio fidanzato – faccio colazione – innaffio le piante - mi preparo per uscire (se devo andare all’università, altrimenti faccio un po’ di pulizie ed altre faccende domestiche prima di iniziare a studiare, intorno alle 9.00)
08.00 Esco di casa
08.10 Prendo la cumana (o esco con lo scooter se mi accompagna il mio fidanzato)
08.20 Prendo la funicolare
08.30 Arrivo all’università ed inizio a seguire i corsi – faccio altre attività o adempimenti necessari ed inerenti alle attività universitarie.
12.00 - 12.30 Termino le attività universitarie e mi rimetto in cammino verso casa o mi viene a prendere il mio fidanzato con lo scooter
13.00 Pranzo, condividendo con chi mi è vicino la mezza giornata trascorsa e quella che ancora bisogna affrontare.
14.00 Sistemo la cucina
15.00 Riposo (se non ho cose urgenti da fare, altrimenti alla sera tarda chi ci arriva!)
16.00 Preparo il secondo caffè della giornata da condividere, con qualche chiacchiera, assieme al mio fidanzato o mamma e papà – faccio qualche telefonata veloce alle mie amiche più care.
16.30 Inizio a studiare
20.00 – 20.30 Vado a cena
21.30 Ricomincio a studiare per tesi od esami (ma posso anche aver bisogno di riposare e lo faccio leggendo, guardando qualcosa che mi piace in TV o su internet)
00.00 – 00.30 Vado a dormire

Ovviamente in tutto quello che faccio sono coinvolti mezzi diversi di trasporto (cumana, scooter, funicolare) che prendo spesso in rapida coincidenza, ma... perchè posso! Posso correre, salire e scendere i gradini, vedere e sentire quello che mi circonda, organizzami da sola e con gli altri, ed organizzare l'ambiente che vivo a mio comodo ed usufruirne!
Quando mi va e non sono troppo stanca, i piani che ci sono da fare li faccio a piedi, sia a casa che all'università sia in ogni altra parte, magari perchè mi fa bene o magari perchè mi scoccio di aspettare le code agli ascensori, ma... perchè posso! Io, grazie a Dio, posso scegliere!
Mi muovo nello svolgimento delle mie attività quotidiane usando ed interagendo con le nuove tecnologie, con libri ed altri strumenti di studio; parlo, guardo, ascolto, condivido in modi diversi il mio sentire, il mio essere ed il mio se pur poco sapere; porto pesi e tengo i miei nipoti in braccio e li faccio giocare come piace a loro, ma... è perchè posso!
Quanti "posso..." non possono dire i diversamente abili! E quante domande in più e quanti ostacoli in più e quanta fatica in più e quanto tempo in più... e quanti diritti ed opportunità in meno... e quanto sanno e possono essere molto migliori di me!
Grazie per le opportunità di riflessione.

Grazie a te Simona, e non solo per questo contributo.
la docente

simona romano

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